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Guerra in Ucraina, l'Ue approva nuove sanzioni contro il petrolio e le banche russe

Robert Fico ha infine tolto il suo veto alle sanzioni.
Robert Fico ha infine tolto il suo veto alle sanzioni. Diritti d'autore  Alexander Nemenov/AP
Diritti d'autore Alexander Nemenov/AP
Di Jorge Liboreiro
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La svolta di venerdì è stata possibile solo dopo che il primo ministro slovacco Robert Fico ha accettato di togliere il suo veto. Si tratta del 18esimo pacchetto contro Mosca dall'inizio della guerra in Ucraina

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L'Unione europea ha deciso di imporre una nuova serie di sanzioni contro la Russia, prendendo di mira i settori energetico e finanziario del Paese, nel tentativo di stringere le maglie della macchina bellica del Cremlino e costringere a un cessate il fuoco temporaneo in Ucraina.

Le sanzioni, approvate venerdì dagli ambasciatori a Bruxelles, vietano le transazioni con 22 banche russe, il Fondo russo per gli investimenti diretti e le sue filiali e l'uso diretto e indiretto dei gasdotti sottomarini Nord Stream, attualmente chiusi ma che Mosca intende riavviare in futuro.

Inoltre, secondo fonti diplomatiche, l'Ue trasforma il tetto di prezzo del greggio russo di 60 dollari al barile in un meccanismo dinamico che rimarrà del 15 per cento inferiore al prezzo medio di mercato. Il nuovo limite scatterà a 47,6 dollari al barile. Gli Stati Uniti, uno dei principali sostenitori del tetto a livello di G7 durante la precedente amministrazione, non hanno appoggiato la revisione al ribasso.

Negato l'accesso ai porti alla flotta ombra di Mosca

Inoltre, ad altre 105 navi appartenenti alla "flotta ombra", le petroliere obsolete che Mosca impiega per aggirare il tetto del prezzo del greggio, viene negato l'accesso ai porti e ai servizi dell'Ue. In questo modo la lista nera della "flotta ombra" supera le 400 navi.

L'accordo rappresenta il 18° pacchetto di sanzioni dal febbraio 2022.

La svolta politica è stata possibile solo dopo che la Slovacchia ha ceduto e ha tolto il suo veto, che finora aveva impedito l'approvazione delle nuove sanzioni. L'opposizione slovacca riguardava una questione completamente diversa: la proposta di eliminare gradualmente tutti i combustibili fossili russi entro la fine del 2027.

La Commissione europea ha svelato la tabella di marcia a maggio e ha presentato il progetto di legge a giugno, basato sul divieto graduale di contratti di gas a breve e lungo termine.

La Slovacchia, Paese senza sbocco sul mare, ha protestato a gran voce contro il piano, avvertendo che avrebbe provocato l'aumento dei prezzi per i consumatori, indebolito la competitività e messo in pericolo la sicurezza energetica.

Poiché l'eliminazione graduale è soggetta a maggioranza qualificata, Bratislava ha fatto ricorso alle sanzioni, che richiedono l'unanimità, per ottenere concessioni da Bruxelles.

Il mese scorso, durante un vertice dell'UE, il primo ministro slovacco Robert Fico ha alzato la posta con una serie di richieste di compensazione finanziaria.

Fico ha dichiarato che il suo Paese rischia di dover affrontare una causa da parte di Gazprom, il monopolio russo del gas, per un valore compreso tra i 16 e i 20 miliardi di euro a causa della rescissione del suo contratto a lungo termine, valido fino al 2034. La Commissione sostiene che i divieti sul gas fungeranno da "forza maggiore" in tribunale e proteggeranno i governi e le aziende dai danni.

Le reazioni al pacchetto approvato dall'Ue

"Accolgo con favore l'accordo sul nostro 18° pacchetto di sanzioni contro la Russia. Stiamo colpendo il cuore della macchina da guerra russa. Prendendo di mira i settori bancario, energetico e militare-industriale e includendo un nuovo tetto dinamico al prezzo del petrolio", ha scritto sui social media la presidente della Commissione von der Leye. "La pressione è alta. Resterà in vigore finché Putin non porrà fine a questa guerra", ha aggiunto ringraziando la presidenza danese del Consiglio europeo per "questo primo successo".

"Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito. Desidero in particolare esprimere il mio apprezzamento alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e a tutti i leader degli Stati membri dell'UE per la loro unità e la loro posizione di principio. Ringrazio il Presidente del Consiglio Europeo António Costa. Ringrazio inoltre la Danimarca per un inizio davvero positivo della sua Presidenza dell'Ue", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"Questa decisione è essenziale e tempestiva, soprattutto ora, in risposta al fatto che la Russia ha intensificato la brutalità degli attacchi contro le nostre città e i nostri villaggi", ha aggiunto Zelensky e poi conclude: "Tutte le infrastrutture di guerra della Russia devono essere bloccate. Stiamo preparando tempestivamente la sincronizzazione delle sanzioni europee in Ucraina e stiamo anche preparando nuove decisioni in materia di sanzioni, sia a livello dei partner che all'interno della giurisdizione ucraina. Gloria all'Ucraina!".

La crociata solitaria di Fico

Lo stallo ha intensificato il dialogo tra Bratislava e Bruxelles, concentrandosi su soluzioni pratiche per diversificare il mix energetico della Slovacchia dalla Russia, rafforzare i collegamenti con i Paesi vicini e mitigare la volatilità dei prezzi.

Fico ha accolto l'apertura come "costruttiva" ma ha mantenuto la sua posizione, sorprendendo i diplomatici che pensavano che il veto sarebbe stato revocato prima. Il cancelliere tedesco Friderich Merz e il primo ministro polacco Donald Tusk sono intervenuti per superare l'impasse. Anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, è stata coinvolta.

All'inizio di questa settimana, von der Leyen ha inviato a Fico una lettera di tre pagine con rassicurazioni sull'attuazione dell'eliminazione graduale, compreso il possibile impiego di aiuti di Stato e fondi Ue per "compensare gli impatti negativi per le famiglie e l'industria".

La presidente von der Leyen ha anche promesso di chiarire i criteri per attivare la "pausa di emergenza" e di sospendere temporaneamente l'applicazione dei divieti sul gas in caso di "picchi di prezzo estremi". La lettera non parla di una dotazione finanziaria su misura per la Slovacchia.

"Abbiamo lavorato a stretto contatto con gli Stati membri più direttamente interessati, in particolare la Slovacchia, per garantire che l'eliminazione graduale delle importazioni di energia russa in tutta l'Unione europea sia graduale e ben coordinata", ha scritto von der Leyen.

Secondo Fico, che ha pubblicato l'intera lettera riservata sui suoi social media, l'offerta di von der Leyen è stata categoricamente rifiutata dai suoi partner di coalizione. "La loro risposta è che le garanzie della Commissione alla Slovacchia sono insufficienti - alcuni le hanno addirittura descritte come NULLA", ha detto.

Fico ha quindi chiesto un'esenzione completa dal phase-out per continuare ad acquistare gas russo fino alla scadenza del contratto con Gazprom nel 2034. Ma pochi giorni dopo, in seguito alle crescenti pressioni, Fico ha ceduto e ha accettato di revocare il suo veto.

"A questo punto, sarebbe controproducente continuare a bloccare il 18° pacchetto di sanzioni", ha dichiarato giovedì sera. "Tutte le opzioni sono state esaurite per ora, e rimanere nella nostra posizione di blocco metterebbe già in pericolo i nostri interessi". Il premier slovacco ha comunque promesso di continuare la sua crociata contro l'eliminazione graduale.

"Inizia la seconda fase della nostra battaglia con la Commissione europea sulla questione del gas russo. Abbiamo approvato un piano chiaro", ha dichiarato.

Trump contro Putin pronto a duri dazi

L'accordo sulle nuove sanzioni arriva mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha inasprito la sua retorica contro Vladimir Putin, impegnandosi a inviare aiuti all'Ucraina e a imporre "tariffe severe" alla Russia, un cambiamento importante che è stato immediatamente accolto con favore in tutta Europa.

La Casa Bianca, tuttavia, si è finora rifiutata di approvare un tetto massimo di prezzo più basso per il petrolio russo, lasciando che gli altri alleati del G7 procedano da soli. Per Bruxelles, la partecipazione del Regno Unito è stata considerata fondamentale per la sua posizione dominante nel settore delle assicurazioni marittime.

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