L’Ue stanzia 100 miliardi per Kiev nel nuovo bilancio esterno da 2.000 miliardi. Più fondi anche a vicinato e migrazione. “Il tempo non è dalla parte della Russia”, dice Bruxelles
Bruxelles scommette sull’Ucraina. Nel nuovo bilancio per l’azione esterna dell’Unione europea, parte del piano da 2.000 miliardi di euro annunciato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, spicca uno stanziamento senza precedenti: 100 miliardi di euro destinati a Kiev per sostenere ricostruzione, riforme e resilienza istituzionale.
"Chi pensava che il sostegno europeo si sarebbe indebolito col tempo si sbagliava. Il tempo non è davvero dalla parte della Russia", ha dichiarato Marta Kos, commissario europeo per l’allargamento, nel presentare i dettagli del piano giovedì a Bruxelles.
Secondo la Commissione, i fondi contribuiranno ad accelerare i lavori per l’adesione dell’Ucraina all’Ue, insieme a quelli per Moldavia, Albania e Montenegro: «I colloqui non sono mai andati avanti così rapidamente», ha aggiunto Kos.
Più risorse per allargamento e vicinato
Il pacchetto include un aumento del 37 per cento dei fondi per le politiche di allargamento e vicinato, che arriveranno a 42,6 miliardi di euro. L’obiettivo è duplice: rafforzare il ruolo dell’Ue nei Balcani occidentali e nell’Est europeo e accelerare l’integrazione politica dei Paesi candidati.
Jozef Sikela, commissario europeo per i partenariati internazionali, ha sottolineato l’urgenza geopolitica: "Viviamo in un’epoca di sfide crescenti: instabilità climatica, concorrenza per le risorse e nuove pressioni migratorie. Serve un’Europa più forte fuori dai suoi confini".
Mediterraneo e migrazioni: 42 miliardi in chiave strategica
Anche il Mediterraneo resta al centro dell’agenda europea: 42 miliardi saranno destinati alla regione Mena (Medio Oriente e Nord Africa), comprese le aree di partenariato con Egitto, Tunisia e Marocco.
La vicepresidente della Commissione Dubravka Šuica ha spiegato che i fondi serviranno a rafforzare il controllo delle frontiere, combattere i trafficanti di esseri umani e creare percorsi legali di ingresso per far fronte alla carenza di manodopera europea. «Abbiamo bisogno di persone che lavorino in Europa, ma vogliamo combattere con decisione la migrazione illegale», ha dichiarato.
Il nuovo Patto su migrazione e asilo, approvato nel 2024, prevede “partenariati di talento” proprio con i Paesi della sponda sud, in un’ottica di migrazione ordinata e selettiva.
L’Ue si dà un nuovo ruolo globale
"L’Europa globale ci permette di essere un attore, non solo un pagatore", ha detto Šuica. Il nuovo bilancio per l’azione esterna si configura infatti come strumento geopolitico, pensato per proiettare influenza, sostenere gli alleati e difendere gli interessi europei in un mondo sempre più polarizzato.
In sintesi, il piano rappresenta una svolta: l’Unione europea non solo investe nella stabilità ai propri confini, ma punta a contare di più nello scacchiere internazionale, a partire dal sostegno all’Ucraina come banco di prova della propria credibilità strategica.