Lo abbiamo chiesto a Lucian Georgescu, direttore del progetto di cooperazione internazionale Rexdan, che si occupa di tutelare la biodiversità del fiume.
Rexdan è un progetto di cooperazione internazionale per la tutela del Danubio a cui partecipano gli scienziati di vari paesi. In cosa consiste il loro lavoro? Ne abbiamo parlato con Lucian Georgescu, direttore del progetto.
"Abbiamo un'infrastruttura di ricerca chiamata Rexdan - dice Georgescu -. Ci sono due parti, una mobile e una fissa. In totale qui lavorano 32 ricercatori a tempo pieno, ma collaboriamo anche con persone provenienti da tutta Europa, dagli Stati Uniti e da Israele. Quando la barca è in navigazione, abbiamo dieci posti fissi occupati dai ricercatori. Con un'autonomia di 1.000 chilometri, i ricercatori possono sviluppare i propri progetti, ma l'idea è anche quella di partecipare a progetti integrati. Questa è scienza aperta".
Ai progetti di Rexodan partecipano anche due partner ucraini. "I colleghi della Moldova e dell'Ucraina ci aiutano a capire cosa succede anche nei loro paesi - dice Georgescu -. Abbiamo missioni congiunte per il prelievo di campioni dalle reti internazionali in Moldova e in Ucraina. Monitoriamo costantemente la situazione perché dobbiamo dare l'allarme se qualcosa dovesse andare storto. Per il momento, il Danubio non è interessato".