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Le truppe siriane tornano a Suwayda dopo i nuovi scontri tra drusi e beduini

Protesta dei drusi siriani vicino al confine israelo-siriano, vista dalla città di Majdal Shams, nelle alture del Golan controllate da Israele, mercoledì 16 luglio 2025.
Protesta dei drusi siriani vicino al confine israelo-siriano, vista dalla città di Majdal Shams, nelle alture del Golan controllate da Israele, mercoledì 16 luglio 2025. Diritti d'autore  Leo Correa/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Leo Correa/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Euronews Agenzie: AP
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Le forze siriane torneranno a Suwayda dopo gli scontri tra milizie druse e clan beduini. Un cessate il fuoco mediato da Stati Uniti, Turchia e Paesi arabi aveva previsto un loro ritiro

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Le forze governative siriane si dispiegheranno di nuovo nel sud della Siria, nonostante l'ultimo accordo di cessate il fuoco prevedesse il loro ritiro dall'area. Alcuni funzionari riferiscono che la decisione è stata presa a causa dei nuovi scontri scoppiati nella notte di venerdì tra gruppi armati drusi e membri di clan beduini.

Le forze di sicurezza governative hanno concordato con alcune fazioni druse di rientrare nell'area per imporre la stabilità e proteggere le istituzioni statali, secondo due funzionari siriani che hanno parlato venerdì, a condizione di anonimato.

Un breve cessate il fuoco in Siria

L'esercito siriano si era in gran parte ritirato dalla provincia meridionale di Suwayda, a maggioranza drusa, dopo giorni di scontri con le milizie legate a questa minoranza religiosa, che minacciavano di compromettere la fragile transizione postbellica del Paese.

Il conflitto ha attirato attacchi aerei contro le forze siriane da parte del vicino Israele in difesa della minoranza drusa, prima che la maggior parte dei combattimenti fosse fermata da una tregua annunciata mercoledì con la mediazione di Stati Uniti, Turchia e Paesi arabi.

In base a tale accordo, le fazioni e i chierici drusi sarebbero stati lasciati liberi di mantenere la sicurezza interna a Suwayda, ha dichiarato giovedì il presidente siriano ad interim Ahmad al-Sharaa.

Gli scontri sono iniziati domenica tra le milizie druse e le tribù beduine musulmane sunnite locali, prima che le forze governative intervenissero e prendessero le parti dei beduini contro i drusi.

I combattimenti hanno provocato la morte di centinaia di persone in quattro giorni, con l'accusa che i combattenti affiliati al governo abbiano giustiziato civili drusi e saccheggiato e bruciato case.

Israele è intervenuto lanciando decine di attacchi aerei su convogli di combattenti governativi e colpendo la sede del ministero della Difesa siriano nel centro di Damasco, in un'escalation del suo coinvolgimento.

I drusi costituiscono una comunità consistente in Israele, dove sono considerati una minoranza fedele e spesso prestano servizio nell'esercito israeliano.

Il ritorno delle forze governative siriane

Dopo il cessate il fuoco e il ritiro delle forze governative, sono nuovamente scoppiati scontri tra i gruppi drusi e beduini in alcune zone della provincia di Suwayda.

I media statali hanno riferito che le milizie druse hanno compiuto attacchi di vendetta contro le comunità beduine, provocando un'ondata di sfollamenti.

Il gruppo religioso dei drusi è nato come propaggine dell'Ismailismo, un ramo dell'Islam sciita del X secolo. Tuttavia, i frusi non si considerano musulmani.

Più della metà dei circa un milione di drusi nel mondo vive in Siria. La maggior parte degli altri drusi vive in Libano e in Israele, comprese le alture del Golan, conquistate da Israele alla Siria nella guerra del 1967 e occupate dal 1981.

Ora le forze governative siriane tornano sul luogo per monitorare la situazione e arginare altri conflitti e instabilità.

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