Misure restrittive per Jair Bolsonaro: dovrà restare in casa di notte e non potrà usare i social né incontrare diplomatici. Trump lo difende: “Processo politico”
Jair Bolsonaro sarà monitorato 24 ore al giorno. La Corte Suprema del Brasile ha deciso di applicare all'ex presidente del Paese un braccialetto elettronico in seguito a prove che indicavano un tentativo di fuga.
La polizia federale ha perquisito questa mattina la residenza di Bolsonaro e gli uffici del Partito Liberale a Brasilia.
Secondo il quotidiano brasiliano O Globo, a Bolsonaro è stato anche vietato di accedere ai social network e di contattare ambasciatori e diplomatici stranieri.
Le nuove misure restrittive nei confronti dell’ex presidente brasiliano sono state ordinate dalla Corte e notificate oggi dalla polizia federale nel corso di un’operazione ancora in corso.
La decisione si inserisce nell’ambito del procedimento giudiziario che vede il leader dell’estrema destra accusato di aver preso parte a un tentativo di rovesciare l’ordine democratico dopo le elezioni del 2022.
Durante la perquisizione nella sua abitazione nel quartiere Giardino Botanico di Brasilia, gli agenti hanno sequestrato documenti e circa 10mila dollari in contanti. Dopo l’intervento, Bolsonaro è stato trasferito in una sede della polizia per l’applicazione del dispositivo elettronico.
La sua difesa ha parlato di “sorpresa e indignazione” per le misure imposte, sottolineando che l’ex capo di Stato ha sempre rispettato le decisioni della magistratura.
Il provvedimento include anche il divieto di avvicinarsi a qualsiasi sede diplomatica. Una restrizione che, secondo alcuni analisti, mira a evitare il rischio di una richiesta di asilo politico.
Sul caso è intervenuto anche Donald Trump, che ha espresso pubblicamente il proprio sostegno a Bolsonaro tramite una lettera diffusa sulla piattaforma Truth Social. “Sta subendo un’ingiustizia da parte di un sistema politicizzato”, ha scritto l’ex presidente americano. Trump ha chiesto l’interruzione immediata del processo e ha definito le misure adottate dalle autorità brasiliane “una minaccia alla libertà di espressione”.
Poche ore dopo, il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha risposto con fermezza. “Il Brasile è aperto al dialogo, ma non accetta interferenze né pressioni esterne. Qui nessuno ha organizzato un colpo di Stato, l’ordine democratico è stato difeso dalle istituzioni”, ha dichiarato.
Secondo l’accusa, Bolsonaro avrebbe avuto un ruolo centrale nel fomentare le proteste che portarono all’assalto ai palazzi del potere a Brasilia nel gennaio 2023. In caso di condanna, rischia una pena superiore ai 40 anni.